COSTANTINO NIGRA

UN GRANDE DEL RISORGIMENTO DA RIVALUTARE STORICAMENTE

Roberto Favero

Tra le tante attività che i Club Lions possono sviluppare per testimoniare la loro attitudine al servizio, ve ne sono alcune che non comportano raccolte di fondi, sviluppo di progetti, complesse fasi organizzative; sono i service di opinione e cioè attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica in campo scientifico e culturale.

Il Club Alto Canavese da moltissimi anni si è prefisso di rivalutare storicamente una grande figura del nostro Risorgimento, quella di Costantino Nigra, patriota della prima guerra di indipendenza del 1848, artefice dell’alleanza con la Francia in occasione della seconda guerra di indipendenza del 1859, continuatore dell’opera di Cavour (dopo la sua morte avvenuta nel 1861) con la firma della Convenzione di settembre 1864 (che definì il futuro dello Stato Pontificio) e le intense mosse diplomatiche che portarono alla terza guerra di indipendenza del 1866 per la liberazione di Venezia.

Ambasciatore, Ministro Plenipotenziario e uomo di grande cultura in svariati campi del sapere umano, a cui la storia non ha riservato il posto che meritava nell’olimpo dei benemeriti della nostra Patria, a Costantino Nigra occorre restituire meriti e riconoscimenti ufficiali soprattutto in vista delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia che cadranno nel 2011 e che vedranno Torino al centro delle iniziative politiche e celebrative ma anche molte altre città d’Italia impegnate nelle rassegne commemorative.

Di Nigra l’Alto Canavese iniziò ad occuparsi negli anni ’80 con il restauro della tomba di famiglia, a Villa Castelnuovo, in stato di grave abbandono; poi seguirono una serie nutrita di conferenze divulgative ed agli inizi del 2000 la pubblicazione di un libro delle poesie che spalancò le porte ad una ulteriore serie di approfondimenti storici che portarono nel 2006, dopo 5 anni di ricerche, alla pubblicazione del volume “io, Costantino Nigra: l’unità d’Italia narrata da un protagonista dimenticato dalla storia”, che ha finalmente fatto piena luce sulla grande figura di questo personaggio che deve, senza ombra di dubbio, poter essere considerato fra i Padri dell’ Italia unita.

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Il volume è stato presentato ad Ivrea, nella prestigiosa cornice del Teatro Giacosa, e ha ottenuto un successo considerevole per la scorrevolezza di un testo dalla facile lettura che ripercorre tutto il processo di unificazione del nostro paese, attraverso documenti inediti, aneddoti, episodi sconosciuti e testimonianze dei protagonisti; un romanzo raccontato in prima persona dal protagonista la cui prosa attirava già all’epoca l’ammirazione dei nostri Ministri, il D’Azeglio e Cavour in primis ma poi via via di tanti altri, a cui seguirono poi le attestazioni di Re, Imperatori, Regine e delle corti di tutta Europa, dove Nigra fu ammirato non solo come grande diplomatico ma come uomo di eccezionale cultura classica e moderna.

Il volume ha suscitato interesse in molte parti d’Italia e si sono organizzate subito conferenze divulgative in molte città del Piemonte tra cui Torino, Moncalieri e Novara ma molte altre se ne terranno a Rapallo (dove Nigra morì il 1° luglio 2007), Villafranca Veneta, Bologna, Roma, Lucca, Brescia etc, con il patrocinio di molti Lions Club locali.

A Castelnuovo Nigra il 30 giugno e 1° luglio scorsi si sono tenute le celebrazioni del centenario della morte; una serie di eventi molto articolati iniziati con la “Grën Viarës” la “Grande Veglia” secondo la tradizione canavesana, che ha visto ripercorrere il cammino professionale e culturale del Nigra attraverso rievocazioni, recitazione, canti popolari e discorsi commemorativi.

Il Sindaco di Castelnuovo Nigra, Sergio Bracco, ha lanciato una petizione popolare per l’emissione di un francobollo commemorativo ( a cui stiamo aderendo massicciamente noi lions); il presidente del Premio Culturale Nigra, prof. Antonino Buttitta dell’Università di Palermo, ha evidenziato i meriti europei di Nigra in campo etnologico; il prof. Umberto Levra, titolare della cattedra di Storia del Risorgimento Italiano all’Università di Torino, si è complimentato per gli sforzi che la comunità alto-canavesana sta facendo per divulgarne la figura storica affermando che ora compete agli storici del risorgimento italiano di ridare al Nigra una collocazione degna dei suoi indubbi meriti patriottici ed europeistici; il senatore Gianfranco Morgando ne ha tracciato un brillante profilo politico evidenziandone la figura di grande diplomatico e di senatore del Regno.

Gli echi delle celebrazioni del centenario della morte non si sono esaurite in Canavese ma sono proseguite a Venezia dove Nigra aveva stabilito la sua dimora, al termine della sua intensa carriera diplomatica, in quella città che era stata il sogno più sofferto di tutto il processo di unificazione del nostro paese.

A Venezia, Nigra si era fatta costruire una splendida villa sul Canal Grande, opera dell’architetto Giovanni Sardi progettista del teatro La Fenice; in quella dimora Nigra è stato ricordato con la collaborazione organizzativa di tutti i quattro Club Lions della città lagunare ed un programma che ha unito le esigenze commemorative alle bellezze della perla dell’Adriatico, una città unica al mondo, una città che non ha eguali per bellezza, ricchezza architettonica, tesori artistici e culturali.

A Venezia, l’interesse e la curiosità dell’argomento hanno consentito di mettere insieme un evento di indubbio interesse culturale che ha visto la partecipazione di rappresentanti di ben 7 Distretti Lions (PDG di IA1, IA2, IA3, IB1, TA1, TA2, e Governatore  del TA3) oltre che di 16 Lions Clubs del Nord Italia; un evento cha ha riunito a Ca’ Nigra circa ottanta persone attente a cogliere tutti i particolari di una presentazione che ha visto Nigra protagonista di un racconto completo ed avvincente.

Un racconto a quattro voci: quella di Costantino Nigra e di tre bravissime lettrici (Federica Pozzi di Venezia, Simona Salvetti di Caluso e Francesca Siragusa di Ivrea) che hanno ravvivato il racconto con commenti in prosa e poesia resi ancora più vivi dalle immagini e suoni al computer che Pierangelo Morando (lions di Bra) ha magistralmente coordinato.

E’ stata una manifestazione degna del personaggio a cui era rivolta e che ha raggiunto l’obiettivo prefisso, quello di sollevare interesse su questa figura storica a cui noi lions italiani possiamo, con la forza delle nostre capacità di opinion leader, ridare il giusto riconoscimento di un paese per il quale Nigra ha dato tutto se stesso profondendo risorse fisiche ed intellettuali per oltre sessantanni.