Carteggio tra Costantino Nigra e Alfonso Lamarmora

 

Alfonso Ferrero della Marmora (Torino, 17 novembre 1804 – Firenze, 5 gennaio 1878) è stato un generale e politico italiano. Tra i fratelli di Alfonso, ci furono altri tre generali La Marmora, il senatore Carlo Emanuele, braccio destro di re Carlo Alberto, il senatore Alberto che fu anche scienziato e studioso e Alessandro, fondatore del corpo dei Bersaglieri.
Diplomato presso l'Accademia militare di Torino nel 1822, nel 1823 fu incaricato dal Re di Sardegna Carlo Alberto di dirigere il riammodernamento dell'artiglieria sarda.

Nella sua lunga carriera militare partecipò a tutte le guerre di indipendenza e fu più volte Ministro della guerra e Primo ministro.

Nigra conobbe il generale La Marmora negli anni dal 1853 al 1855 quando era Segretario Particolare di Cavour. Poi successivamente ne approfondì la conoscenza quando fu inviato da Cavour in missione segreta presso Napoleone III per trattare l'alleanza tra Regno di Sardegna e Impero di Francia, che portò alla seconda guerra di indipendenza nel 1859.

Nigra e Lamarmora vissero lo storico incontro tra Vittorio Emanuele II e Cavour, all'indomani della pace di Villafranca, quando Cavour si dimise e la Presidenza del Consiglio venne affidata, seppur a malincuore, a Lamarmora. Tra i due nacque un rapporto di mutua fiducia che continuò dal momento in cui Nigra fu nominato nel 1860 Ministro Residente a Parigi, poi Governatore delle Province Meridionali e successivamente Ambasciatore a Parigi.
Il tono delle lettere è cordiale e amichevole e mette in evidenza la grande confidenza esistente tra i due.

Abbiamo un notevole numero di lettere, che coprono gli anni dal 1864 al 1866, quando Lamarmora era Presidente del Consiglio dei Ministri e visse la difficile transizione della capitale da Torino a Firenze, dopo la famosa "Convenzione di Settembre" tra Francia ed Italia di cui Nigra fu protagonista, nonchè la preparazione della guerra del 1866 di cui poi assunse il comando generale.

(Lettere per concessione dell'Archivio di Stato di Biella)

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