Carteggio tra Costantino Nigra e Emanuele D'Azeglio

 

Vittorio Emanuele Taparelli d'Azeglio era figlio dei nobili Roberto e Costanza Alfieri di Sostegno, oltre che nipote di Massimo d'Azeglio che lo tenne a battesimo e dal quale si guadagnò il soprannome di Minimo (per distinguerlo appunto dallo zio "Massimo").

Dopo essersi laureato in legge all'Università di Torino, Taparelli d'Azeglio prestò servizio come diplomatico nel Regno di Sardegna iniziando la propria carriera nel 1838: dal 1839 fu membro dell'ambasceria in Baviera, a Vienna, sino a ricoprire l'incarico di Segretario di III classe a Le Hague. Successivamente fu Segretario di I classe nelle ambascerie unificate olandese e belga a Bruxelles. Nel 1841, inoltre, re Carlo Alberto di Savoia lo nominò gentiluomo di corte. Tra il 1847 ed il 1848 fu Consigliere della Legazione a San Pietroburgo e tra il giugno e l'ottobre del 1848 fu diplomatico a Londra. L'anno successivo venne destinato a Parigi e poi nuovamente a Londra ove tra il 1850 ed il 1868 fu Ministro Plenipotenziario. Nel 1867 fu tra i firmatari del Trattato di Londra dopo la crisi lussemburghese che fu di fatto il primo atto tra le grandi potenze europee ove venne inclusa la partecipazione dell'Italia.

Al suo ritiro dal servizio diplomatico nel 1871, venne nominato senatore nell'XI legislatura del Regno d'Italia. Morì a Roma nel 1890.

Tra Nigra ed Emanuele D'Azeglio gli scambi epistolari furono certamente intensi nel periodo 1858-1859 quando le trattative segrete di Nigra a Parigi, per siglare l'Alleanza tra Regno di Sardegna e Impero di Francia, richiesero frequenti consultazioni con l'Ambasciata italiana a Londra, ove operava il D'Azeglio. Di questa corrispondenza però non abbiamo per ora traccia.

Il Carteggio qui descritto inizia dall'anno 1864 quando Nigra è Ambasciatore d'Italia a Parigi.

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